Il tuo impianto fotovoltaico su misura
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PROVERBIO
Il calore proveniente dal cuore del pianeta, sotto forma di calore, ha accompagnato l’uomo durante tutto il suo percorso ed è stato impiegato in tutte le sue possibili declinazioni: dal riscaldamento domestico alla cucina degli alimenti, fino ai complessi termali.
Fu solo dall’Ottocento che l’energia geotermica iniziò ad essere impiegata per scopi industriali mentre dal Novecento il geotermico divenne un vero e proprio strumento di produzione dell’energia elettrica.
La geotermia ha più di un debito con il nostro paese e la sua storia è molto lunga, dall’epoca etrusca a Dante fino ai giorni nostri.
L’Italia è un paese decisamente avvantaggiato sul fronte geotermico grazie ad un potenziale in grado di soddisfare più del 60% del consumo interno lordo di energia elettrica nazionale.
Fino agli anni 60 l’Italia e, più in particolare, il piccolo comune di Larderello, in provincia di Pisa, sono stati il centro del mondo geotermico, mantenendo il loro primato globale nella produzione di questo tipo di energia fino agli anni ’80, quando il geotermico trovò una sua applicazione su scala globale.
La caratteristica più importante del geotermico è che rappresenta un sistema di produzione in grado di superare i fisiologici limiti di disponibilità tipici di altre fonti rinnovabili.
Oggi, secondo il report IRENA 2019, il geotermico contribuisce alla capacità globale delle fonti di energia rinnovabili con niente meno di 13GW di energia verde, nonostante la diffusione della geotermia sia meno capillare rispetto ad altre fonti come il fotovoltaico, l’eolico e l’idroelettrico.
Non tutti i territori, infatti, presentano dei sottosuoli caratterizzati da una grande quantità di calore concentrata nella stessa area ma ciò non ne preclude le potenzialità.
Il compito di una centrale geotermica è convogliare il calore presente all’interno del suolo per trasformarlo in energia elettrica. Ci sono zone del nostro pianeta in cui la crosta è più sottile e frastagliata.
Queste caratteristiche morfologiche rappresentano un grande vantaggio perché in esse è più semplice imbrigliare il “respiro” del sottosuolo attraverso un pozzo d’estrazione, profondo anche fino a 3.000 metri e in grado di favorire la risalita dei vapori verso la superficie per instradarli alla turbina.
La turbina, invece, converte l’energia cinetica del vapore ad alta pressione in un movimento meccanico che, una volta trasferito ad un alternatore, diventa elettricità.
La corrente prodotta viene poi convogliata fino ad un trasformatore che ne aumenta la tensione e la distribuisce infine alla rete di tutti quei clienti che scelgono fornitori di energia verde come Controcorrente.
A questo punto, il vapore utilizzato per attivare la turbina viene incanalato verso un condensatore che ne abbassa la temperatura, trasformandolo in acqua. Quest’ultima viene sottoposta ad un ulteriore abbassamento di temperatura all’interno di una torre di raffreddamento.
L’acqua raffreddata, a questo punto, può essere utilizzata nel condensatore per abbassare a sua volta la temperatura del nuovo vapore in entrata oppure può essere nuovamente iniettata nel sottosuolo dove diventerà nuovo vapore, avviando un nuovo ciclo produttivo di energia verde.
Utilizzo di tecnologie innovative che permettono un azzeramento delle emissioni di processo grazie ad una reintroduzione totale del fluido geotermico estratto. In questo modo viene garantita la sostenibilità della risorsa geotermica durante l’intero processo di coltivazione geotermica.
Potenzialità di sviluppo sociale ed economico con la possibilità di cedere il calore residuo ad attività produttive locali così che quest’ultimo possa essere impiegato in ulteriori processi industriali.
Approvvigionamento continuo e generazione costante di energia con possibilità di programmazione.
Occupazione del suolo minima rispetto ad altre fonti rinnovabili caratterizzate da un impiego estensivo di superficie a parità di energia prodotta.